Pravisdomini
- web7976
- 10 feb 2021
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Le origini di Pravisdomini e delle sue frazioni Barco, Frattina e Panigai sono antichissime. I primi insediamenti umani nel territorio di Pravisdomini risalgono al neolitico (II millennio a.C.), come confermano alcuni rinvenimenti di selci lavorate individuate presso le rive del Sile a Panigai. Tra il materiale archeologico custodito nella sede municipale vi sono anche numerosi pezzi di manufatti in ceramica riconducibili all'Età del bronzo. Sono stati ritrovati, inoltre, numerosi reperti riconducibili alla successiva epoca preromana, romana e medievale che dimostrano come il territorio, parte dell'agro di Concordia, fosse centuriato.
Dopo l’anno Mille compare il toponimo derivante dal latino pratum vice domini, espressione con cui si indicavano i possedimenti che un visdomino amministrava per conto del patriarca di Aquileia o del vescovo di Concordia. Infatti, prima del Trecento la storia di Pravisdomini fu strettamente legata a quella del feudo di Frattina, amministrato dalla famiglia omonima. Poi, la circoscrizione dipendeva dal vescovado di Concordia, a sua volta sottoposto al Patriarca di Aquileia.
Con la conquista della Serenissima (1420), diviene feudo dei Michiel, mentre nel 1434 diventa parrocchia emancipandosi dalla pieve di Azzano.
Nel 1477 l'abitato è devastato dalla celebre invasione dei Turchi che interessava tutto il Friuli.
Caduta Venezia, sotto il Regno d'Italia di Napoleone rappresenta un comune di terza classe incluso nel dipartimento del Tagliamento e nel cantone di San Vito. Passato al regno Lombardo-Veneto, divenne parte della provincia del Friuli.
L'interesse di visitare Pravisdomini è stimolato, oltre che dalla tranquillità dei luoghi immersi nel verde di un'agricoltura confortante, anche dal patrimonio artistico. Infatti sono presenti moltissimi monumenti e luoghi d’interesse. Numerose sono le architetture religiose.
Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio del XV secolo. Al suo interno si custodisce una pala di Pomponio Amalteo.
Oratorio della Madonna della Salute.
Chiesa parrocchiale di San Martino, in frazione Barco. La prima citazione di una chiesa a Barco risale al 1424. Barco diventa parrocchia autonoma nel 1667, con territorio smembrato da quello della pieve di Lorenzaga. L'attuale parrocchiale, di origine medievale, viene praticamente riedificata nel 1895. Piccola curiosità: il campanile di Barco ha la particolarità di essere pendente. Per questo è definito "la torre pendente del Friuli". Sembra che la struttura abbia iniziato a sprofondare mentre era ancora in costruzione.
Chiesa parrocchiale di San Nicolò, in frazione Frattina.
Chiesa di San Giuliano, in frazione Panigai: l'interno dell'edificio è impreziosito da affreschi quattrocenteschi attribuiti a Pietro da San Vito o ad Andrea Bellunello.
Molteplici sono anche le Ville storiche.
Villa Morocutti e Villa Girardi. La prima è una Villa del Settecento che fu abitata dall'agiata famiglia di possidenti da cui prende il nome già nella prima metà del secolo. Il fabbricato è costituito dalla residenza signorile e da un annesso rustico. Si può notare, inserito nel timpano, lo stemma gentilizio dei Mocenigo, nobile famiglia veneziana che doveva avere dei possedimenti nel territorio.
Villa Panigai-Ovio (frazione di Panigai). Progettata intorno al 1750 dall’architetto veneziano Piero Checchia, la facciata è caratterizzata da un ampio portale e tre ordini di finestre coi tipici poggioli balaustrati al primo piano. Gli interni presentano affreschi settecenteschi e conservano arredi originali. Fuori le mura si erge la piccola chiesa di San Giuliano.
Villa Frattina (frazione di Frattina). Adibita per eventi.
Infine, a Barco vi è l’ambito di tutela ambientale denominato “palù” a ridosso del fiume Sile, che giunge a Panigai, una delle poche zone umide della regione e preziosa riserva naturalistica.
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